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lunedì 30 settembre 2013

Un ingrediente per due: il fico


La gente narra che io non mi ricordi mai una mazza e che quel poco che ricordo sia sempre legato al cibo.
Del tipo che non saprò mai dirvi dov'era quella piazzetta meravigliosa con quella chiesetta fantastica a picco sul mare ma saprò darvi le coordinate esatte di quel ristorantino in Alsazia dove mi ammazzai di raclette tirandone giù a cazzuolate come se non ci fosse un domani.
Ma queste sono solamente calunnie.
Perché infatti io in realtà non saprei dirvi nemmeno questo.
Alcune delle cose che invece mi son rimaste in mente forse a volte tendo ad ingigantirle col tempo.
Tipo che io sono assolutamente convinta che ogni lungo viaggio in auto affrontato in infanzia con la mia famiglia sia sempre stato corredato da una serie di soste in autogrill per l'acquisto di Grisbì e Figolù e che questo quindi giustifichi, per motivi puramente scaramantici, una perpetuazione della tradizione.
In realtà, a quanto pare, la cosa sembra sia successa al massimo solo un paio di volte e pertanto la gente insinua io ad oggi voglia semplicemente far la furbona.
Ulteriori calunnie.

Ma in memoria (mia) dei vecchi tempi e in onore a quel genio del male che ha chiamato dei biscotti al fico Figolù, questo mese i biscotti al fico me li sono fatta da me. A modo mio. E li chiamerò Figolà.
E dato che guarda caso siamo pure in settembre e casualmente l'ingrediente del mese è pure il fico, ecco qui la relativa scheda redatta da Comandante Amigo:

"Bè, a me sembrava ovvio, ma ci sono stati alcuni tentennamenti sulla decisione di chi avrebbe dovuto fare la scheda del Fico…
Il Fico nasce sul finire degli anni settanta in una giornata invernale in una città di mare e andrà a sostituire l’immagine dell’uomo frichettone figlio dei fiori che tanto piaceva dopo woodstock e quella del paninaro in voga a metà anni ‘80. Inizialmente biondo e con gli occhi azzurri, il Fico poteva confondersi facilmente negli anni ’80 con altri frutti immaturi poco appetibili del nord europa, ma, col passare degli anni, la maturazione del Fico ha portato ad avere a partire dalla metà degli anni ‘90 un soggetto molto appetibile col capello lungo (meno biondo) e l’occhio azzurro (sempre). Poi, sul finire degli stessi anni ‘90 il Fico ha modificato il suo aspetto esteriore, che poi è anche quello corrente che potete ancora (J) verificare di persona tutt’oggi: un Fico a piena maturità, glabro e con l’occhio azzurro (sempre)!
Ma forse voi volevate sapere qualcosa in più riguardo un’altra varietà di fico vero?
Bene, cercate della Raffaella? Potete chiedere a Cristiano Ronaldo o Mario Balotelli.
Invece cercate di Roberto? Potete allora chiedere a Beppe Grillo;
Invece vi interessa il Ficus Carica? Quella pianta di difficile distinzione botanica fra la pianta maschio fico e la pianta femmina nonsipuòdire? Quella pianta, il maschio, che produce frutti non commestibili e la femmina che produce:
·         i fioroni, che si formano da gemme dell'autunno precedente e maturano alla fine della primavera o all'inizio dell'estate;
·         i fichi, o forniti, o pedagnuoli che si formano da gemme in primavera e maturano alla fine dell'estate dello stesso anno;
·         i cimaruoli derivanti da gemme sommitali prodotte nell'estate la cui maturazione avviene nel tardo autunno laddove l'estate è molto lunga ed il clima particolarmente caldo e che comunque potrebbe spesso essere incompleta o insoddisfacente.
Bene, allora se è questa la varietà di fico che cercate, potete trovarvi da soli le notizie su wikipedia o su un qualsiasi manuale di botanica o di giardinaggio e lasciare il Fico a disposizione della sua amata foodblogger!

Aloa!"

Ecco poi qui la mia ricetta e qui invece quella della Serena.

Ingredienti per circa 20/25 biscotti ai fichi e rosmarino:


230 g di farina 00
20 g di farina di castagne
150 g di burro morbido
100 g di zucchero
40 g di tuorli
qualche ago di rosmarino
un pizzico di sale
300 g circa di fichi
un cucchiaio di zucchero di canna
un cucchiaio di miele

Per preparate questi biscotti fate una solita noiosa pasta frolla come vi ha insegnato la cognata.
Mischiate il burro molliccio con i tuorli e lo zucchero fino ad ottenere un pastone omogeneo. Aggiungete il rosmarino frullato finemente con lo zucchero, che se prima non ve lo avevo detto di farlo ve lo dico adesso, le farine e un pizzico abbondante di sale.
Lavorate velocemente il tutto fino ad ottenere una palla, schiacciatela un po' in modo si raffreddi prima ed avvolgetela nella pellicola. Fatela riposare in frigo per almeno mezz'ora.
In una padella antiaderente fate andare a fuoco alto i fichi tagliati a metà con lo zucchero di canna e il miele fino a quando saranno spappolati, asciutti e un po' caramellati.
Fateli raffreddare e nel mentre riprendete la frolla. Stendetela a rettangolo all'altezza di un paio di millimetri e tagliate delle strisce larghe circa tre centimetri e lunghe quanto volete.
Distribuite per il lungo di una striscia la composta di fichi e coprite con una seconda. Sigillate bene e cuocete in forno caldo ventilato a 180° per circa 10/15 minuti fino a quando inizieranno a dorarsi i bordi.
Sfornate, fate intiepidire e tagliate a fette.

mercoledì 28 novembre 2012

Biscotti di quinoa e riso


Ingredienti per circa 8 biscottoni:

125 grammi di farina di quinoa
125 grammi di farina di riso integrale
125 grammi di burro di centrifuga
1/2 cucchiaino di sale fine integrale
130 grammi di zucchero grezzo chiaro
1 uovo

Mi sono fatta fregare per la seconda volta.

Ho ri-adottato il lievito madre. 
La prima volta me ne stancai dopo il primo utilizzo e lo diedi in affidamento a mio padre che lo accudì amorosamente per un anno finchè poi non si dimenticó di archiviarne la metà e lo ficcó per intero in una pagnotta. 
E da lì mi resi conto che forse non era ancora il caso fare figli. 
E nemmeno di prendere un cane.
Recentemente poi, vuoi la consapevolezza alimentare in via di acquisizione, vuoi un attimo di debolezza, l'ho accolto nuovamente in casa.
E pertanto ora ho un nuovo convivente che chiamero per comodità Gianantoniomariaconcetta. 
In lizza c'erano pure Brunantonio e Antonfortunato ma alla fine ho optato per il più semplice.
A dir la verità mi piaceva anche il suono onomatopeico di Ugo, ma già il mio pollo-avatar si chiama così e non volevo si ingelosisse.
E poi in ogni caso sarebbe stato un casino chiamarli con lo stesso nome perchè ogni volta sarebbero arrivati entrambi.

E quindi niente, mentre meditavo sul come usarlo si è presentata la Sonia col suo babà e la Robi con il suo contest.
Quindi, quale migliore occasione per presentare Brunantoniomariaconcetta al mondo?
Ecco, non questa. Dato che il primo tentativo di fare il babà consapevole è fallito miseramente.
Quindi alla fine ho virato su una ricetta più alla mia portata.

Ma torniamo un attimo indietro. Chi è la Sonia e cosa chiedeva il contest della Robi? Risponderò in ordine casuale sparso.
La Robi chiedeva di scegliere una food friend e di reinterpretare una sua ricetta. 
E quando ho letto le condizioni la prima cosa che ho pensato è stata: cacchio chissà quante foodblogger si incazzeranno per non esser state scelte da quelle che credevano fossero le loro migliori food-amiche e chissà quante food-amicizie si romperanno con questo contest.
E la seconda è stata: oddio, e io mo' chi scelgo??!
E così, per non fare un torto a nessuno, ho innalzato i miei pensieri a livelli superiori e ho puntato in alto scegliendo tra le foodblogger con la M maiuscola. 
Di quelle che non sanno manco che esisto, per intenderci.

E quindi alla fine ho scelto lei, la Izn o Sonia chedirsivoglia de Il Pasto Nudo.
Colei che seguo da quando esisteva il commodore 64 e dalla quale ho imparato e continuo ad imparare tantissimo.

E Sonia, volevo solo dirti che... 
Volevo tu sapessi cheeee
cheee non sono come vuoooi 
e non lo sarò maaaai 
ma credimi di averti a modo mio non finiiiroooò 
e a costo di bugiee e di cose poco miee
m'inventerò qualcosa che saprà portarmi a teeeeeeeeeeee.

Tipo scopiazzare i tuoi biscotti di quinoa e dichiarare al mondo il mio amore incondizionato per il tuo blog.

Per fare questi buonisssssimi biscotti peraltro senza glutine (per equilibrarci dopo aver preparato il seitan e per dar da mangiare ai poveri intolleranti rimasti digiuni) dovete mescolare il burro morbido con le uova e con lo zucchero (che io ho frullato per avere una frolla più fine), aggiungere la farina di quinoa precedentemente tostata in padella per qualche minuto, la farina di riso e un pizzico di sale.
Ecco, trattandosi di due farine senza glutine la frolla rimarrà croccante anche dopo varie manipolazioni quindi dateci dentro tranquillamente.
L'impasto che otterrete sarà un po' molliccio, quindi rovesciatelo sulla pellicola senza pvc, chiudetecelo dentro e schiacciatelo per bene all'altezza di mezzo centimetro in modo sia già pronto da tagliare senza ulteriori lavorazioni.
Fatelo riposare in frigo per una mezz'oretta, tiratelo fuori, fate le formine e cuocetele nel forno caldo a 180° per circa 10 minuti fino a doratura dei bordi.
Fate raffreddare i biscotti e se li volete ancora più croccanti rinfilateli in forno per ulteriori 5 minuti.

E sì, so che vi state chiedendo da ore che cosa mizziga ci sia scritto su quei cuori dato che pare vi ci siano stampati dei codici captcha, ma invece no, c'è scritto Food Friend, presbiti!

PS sì, i cuoricini di zucchero li ho fatti io!

Con questo post ovviamente partecipo al contest Foodfriends della Roberta de Il senso gusto.





Ne approfitterei inoltre per ringraziare, con sommo ritardo, la gentilissima Chiara del bellissimo blog La cucina dello stivale che mi ha donato tipo ehm cough! cough!! un mese cough! fa cough! il premio quale blog 100% affidabile.

Anche se mi chiedo come mai mi consideri un blog senza un grande pubblico quando invece in realtà tocco i 15.000.000.000 di visitatori al giorno.....

Il premio chiede di spiegare il motivo per il quale ho aperto il blog.
Ebbene, io l'ho aperto per partecipare ai contest e perchè volevo ricevere un sacco di regali. E questo post ne è l'ennesima prova.
Inoltre chiede di segnalare a mia volta cinque blog che ritengo affidabili e meritevoli di menzione, o minzione, se fanno pisciare dal ridere.
Io in realtà ne avrei mooolti di più a cui fare pubblicità, ma mi sono limitata a selezionare solamente quelli che ritengo impazienti di ricevere questo premio dato che li conosco come particolarmente amanti delle catene di sant'Antonio.
Eccoli:

Ciboforme
Lattefiele
Asinochileggeancora
Ladridiricette
Ilsensogusto

Prendetene tutti e andate in pace.




lunedì 23 luglio 2012

Sorbetto al melone e biscotti al matcha


Ingredienti per il sorbetto:
500 gr di melone maturo
300 gr di acqua
200 gr di sciroppo di zucchero (130 gr di zucchero + 70 gr di acqua)
5 gr di farina di semi di carrube
Per 8 biscotti da circa 8 cm di diametro:
100 gr di farina 00
50 gr di burro
1 cucchiaino di matcha in polvere
un cucchiaio di miele
un cucchiaio d'acqua


Ci sono delle pubblicità che cercano di convincermi che quella cosa di cui non ho assolutamente bisogno sia in realtà per me fondamentale e ci sono pubblicità che invece riescono anche a darmi qualche spunto di riflessione.
E poi vabbè, ci sono anche quelle che un prodotto non me lo fanno proprio comprare a priori tipo quella della birra olandese.
Che io mi chiedo: ok, sarete pure un'affermata famosa mega agenzia di marketing e io invece ho visto solo Mad Men, anche se tutte e 65 le puntate, ma quando vi siete trovati davanti ad un cartellone di 20mq con una birra che esce da un culo gigante, non vi è sorto qualche dubbio??!! No, eh? 
Ringrazio solo che almeno avete avuto l'accortezza di non far uscire la bottiglia 50 cm in più a sinistra.
Tornando invece agli spunti di riflessione, quando ho visto il tema di Luglio di Colors and Food dove chiedevano un piatto arancio e verde da preparare senza utilizzare il forno, ed avendo già pronto il sorbetto al melone e volendoci abbinare dei biscotti al matcha, la mia mente è volata inevitabilmente a loro: Antonio e Rosita.
E ho pensato che se un ex attore attualmente mugnaio e fornaio aiutato da una gallina riesce a cuocere i biscotti al vapore, allora ce l'avrei potuta fare sicuramente anche io, pure da sola.
Così ho preparato la mia bella brisè, ho foderato con carta da forno la mia bella pentola per la cottura a vapore e ci ho quindi adagiato i miei biscottini.
Ho pensato che sicuramente la cottura sarebbe durata più che nel forno data la temperatura inevitabilmente più bassa e così ho controllato dopo 40 minuti. Ma niente, i biscotti erano ancora crudi. E molli.
Così ho ritentato per altri 40. Ancora niente. Crudi. E molli.
Alla fine mi son rotta e li ho cotti nella padella antiaderente pochi minuti per lato perchè mio papà non lavora mica per l'Eni.
Voi invece cuoceteli pure in forno a 180° e se siete senza elettricità e avete solo il fornello a disposizione, andate al super.
Tornando a noi, caro Antonio, puoi piantarla per piacere di dire che i tuoi biscotti sono leggeri perchè cotti al vapore quando in realtà li cuoci in un forno normalissimo e gli dai solamente una spruzzata di acqua?? Perchè, mi spiace dirtelo, ma va che non hai fatto mica la scoperta del secolo eh?? Capisco che per te che vieni da Hollywood sia una novità, ma va che noi la ciotolina d'acqua nel forno e lo spruzzino sul pane lo usiamo da anni.
Ma d'altronde, stupida io ad andarmi a fidare di uno che parla coi polli.

Per preparate questo sorbetto iniziate a fare lo sciroppo di zucchero, che ci servirà freddo di frigo. Mettete in un pentolino 130 gr di zucchero con 70 gr di acqua, fatelo sciogliere, spegnete, fate raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo per qualche ora (meglio una notte).
Frullate poi mezzo chilo di melone maturo con 300 gr di acqua, aggiungete lo sciroppo di zucchero, la farina di semi di carrube, rifrullate e fate mantecare nella gelatiera.
Per i biscotti invece mischiate la farina con la polvere di matcha, aggiungete il burro a tocchettini, sabbiate il composto con la punta delle dita, aggiungete il miele e un goccio d'acqua, formate una palla, fatela raffreddare mezz'ora in frigo avvolta nella pellicola, stendetela sottilmente, formate i biscotti e cuoceteli.
Vi avviso che il biscotto come nella foto va assemblato e mangiato subito e che non si può ricongelare come fosse un maxibon, perchè la frolla surgelata diventa durissima e a meno che non abbiate dei denti resistentissimi o vogliate leccare il sorbetto sciolto dal pavimento in attesa che si scongeli il biscotto, consiglio di non farlo.
Cosa? Cosa mi state chiedendo? Come mai c'è un fiore di timo nella foto?
Ah beh, quello non c'entra niente, ma ce l'avevo sul balcone e mi pareva ci stesse bene.

Con questa ricetta partecipo al Colors and Food di luglio.



lunedì 18 giugno 2012

Frollini di riso, noci e cioccolato bianco


Ingredienti per circa 15 biscottoni:
250 gr di farina di riso
125 gr di burro morbido
150 gr di zucchero di canna
4 tuorli (o 2 uova intere)
un cucchiaino di lievito chimico
un pizzico di sale
50 gr di cioccolato bianco
50 gr di noci dell'amazzonia

A volte penso di essere perseguitata dalla sfiga. 
Oppure di essere l'ennesima riprova che la legge di Murphy effettivamente esiste. Del tipo: chi nasce tondo non può morire quadrato.
Anche se forse questa era di mia nonna. 
Comunque, l'intento stavolta era quello di fare dei cookies. Avete presente no? I biscottoni americani bassi e larghi? 
Ecco. La ricetta ce l'avevo. Bastava mischiare gli ingredienti, infilarli in forno e via. 
Per me, che ho il potere di trasformare qualunque biscotto in un frisbee, questa ricetta dovrebbe calzare a pennello.
Si fa una frolla morbida, si prende il porzionatore del gelato (idea geniale rubata da una puntata di Buddy, che farà pure delle robe immangiabili ma in alcune cose resta un genio), si sbatte così com'è sulla teglia, si infila in forno e si tirano fuori dei biscottoni perfetti alti tutti uguali.
Inizio la preparazione. Tiro fuori tutti gli ingredienti. E poi vedo lì sulla mensola, tra mille altre, la farina di riso. Che non ho mai usato se non miscelata in minima parte a quella di grano.
Oh toh. Quasi quasi ce la butto dentro.
Io e le mie idee del cazzo.
I biscotti che sono venuti fuori a dire il vero sono davvero buoni, fragranti fuori e morbidi dentro, ma la somiglianza coi cookies potete vederla dalla foto.
E' come paragonare un pinscher ad un pastore bergamasco. Il cane intendo, non l'uomo. Il bergamasco eh, non il pinscher.
Ora, io mi chiedo, ma è possibile che l'unico biscotto che avrebbe dovuto spiattellarsi è rimasto perfettamente identico a quando l'ho infornato?? Con anche tutte le crepe pre-ci-se! No dai. Non ci posso credere.
Provateci pure. E che lo spiattellamento sia con voi.
E l'idiozia con me.
Andate in pace. Amen.
Per questi biscotti mischiate tutti gli ingredienti, compresi noci e cioccolato spezzettati a mano. Intendo il cioccolato a mano, per le noci usate mortaio a meno che non siate uno dei fantastici 5.
Formate i biscotti come più vi piace, ma teneteli alti tra gli uno e due centimetri. Cuocete a 180° per circa 10/12 minuti fino a doratura.

Ne approfitto per farvi notare, se per caso non ve ne foste ancora accorti, che finalmente anche io ho un banner e un logo, partoriti dopo una lunga gestanza. Si dice gestanza? O gestazione? O gestamento?
Naturalmente la mia mente malata non poteva non partorire qualcosa di non serio. E in questo caso non-non non si annullano come meno-meno in matematica. Chiaro?
Inoltre ormai erano diversi mesi che questo blog era immutato. E dato che io mi stufo spesso e ho sempre bisogno di nuovi stimoli, con la stessa frequenza con cui giro i miei mobili in casa ho deciso che rivoluzionerò il mio blog. 
Stay tuned.
Ma quanto mi piace questa espressione? Sarà il mio trend 2012.

giovedì 17 maggio 2012

Sigari al cioccolato bianco e limone



Ingredienti per circa 15 sigari
100 gr di albume
100 gr di burro
100 gr di zucchero
100 gr di farina
200 gr di cioccolato bianco
90 gr di panna fresca
un limone

Fumo blu, fumo bluuuu, unaaa nuvolaa e dentro TU! E poi, e poi, se un uomo sa di fuuumo ma sì, ma sì, è veramente un uomoooo...
Così cantava Mina. E che strani criteri aveva nel considerare la mascolinità. Ma soprattutto chissà cosa si era fumata lei perchè io il fumo blu penso di non  riuscire a vederlo manco ad Amsterdam.
E credo non l'abbia visto manco Tiziano mentre era lì in ritardo con Paola e non gli importava della pioggia che cadeva e lei era contentissima anche se la noia quella sera era troppa e lei chiamava duecento principi. Ohhh Paolaaa...ohhh Paolaaaa...
Oppaola!! Ma duecento??! Ma dove li metti duecento principi?! Va beh che sei la dama del castello, però dai..
Comunque per fortuna i sigari che faremo noi non sono blu e non sanno di fumo ma di cioccolato bianco e anche un po' di limone.
Per fare le cialde, che altro non sono che delle lingue di gatto di forma alternativa, mescolate insieme stesso peso di burro a pomata e zucchero con un cucchiaio, senza montare il composto. Aggiungete poi lo stesso peso di albumi e farina e mischiate fino ad ottenere un composto liscio.
Con una sac à poche o con qualcos'altro, spargete il composto su una teglia rivestita di carta da forno in rettangoli da circa 9x7 cm.
Cuocete in forno caldo a 200° fino a quando i bordi inizieranno a dorarsi. State fermi lì piantati davanti perchè ci mettono davvero poco (6/7 minuti).
Toglietele ed avvolgetele subito attorno a qualcosa di cilindrico tipo il manico di un cucchiaio di legno. Dovete esser velocissimi perchè si induriscono subito. E a tal proposito consiglio infatti di cuocerne massimo sei alla volta altrimenti non farete in tempo ad arrotolare l'ultimo, che vi si sfracellerà tra le mani. Fate raffreddare. Se dovessero rimanervi mollicci, come ogni tanto capita (ogni tanto...a me in realtà capita ogni volta perchè ho sempre paura di cuocerli troppo e quindi li tolgo troppo presto ma poi devo ricuocerli perchè son mollicci ma poi ho paura di cuocerli troppo e quindi li tolgo troppo presto ma poi son mollicci....ok, ci siam capiti), rinfilate i cannoli già fatti in forno per 2/3 minuti per farli asciugare.
Per la ganache montata portate a bollore la panna e versatela immediatamente sul cioccolato bianco spezzettato. Aspettate un paio di minuti e mescolate delicatamente per amalgamare il tutto. Fate raffreddare in frigo per qualche ora (meglio una notte). Riprendete il composto, aggiungeteci la buccia grattugiata di mezzo limone e qualche goccia di succo a vostra discrezione e montate con le fruste elettriche per qualche minuto fino ad ottenere una mousse densa.
Farcite i sigari con una siringa e conservate in frigo in un contenitore ermetico, che sennò diventano mollicci e li dovete rinfilare in forno. Muhahahaaha.

mercoledì 25 aprile 2012

Per chi ama pucciare il biscotto


Ingredienti per circa 40 biscotti all'arancia e amaretto:
250 gr di farina
125 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
120 gr di farina di mandorle (o mandorle tritate finissime)
30 gr di armelline
buccia grattugiata di due arance
1 uovo
pasta di zucchero per decorare
 
Chiunque abbia pensato male leggendo il titolo sappia che è malato nei ragionamenti. Io ve lo dico.
E' che purtroppo i biscotti con su "Mangiami" li ha finiti Alice e a me è rimasto questo (anche se devo confessarvi che avrei voluto fare quelli con su "scemo chi legge" ma dato che al mattino sono molto vulnerabile non ho voluto rischiare perchè altrimenti ad ogni colazione la mia giornata avrebbe preso una brutta piega).
Ma poi in effetti diciamocelo, se un biscotto potesse parlare cosa direbbe se non "pucciami"? In effetti potrebbe dire "nooo ti preeego non mangiarmi!!", ma questa è un altra storia.
Per questi simpatici biscotti mischiate il burro morbido con lo zucchero, aggiungete l'uovo intero, la farina di mandorle, le armelline tritate intere con la buccia che mica abbiamo tempo da perdere, la buccia grattugiata di due arance e infine la farina. Impastate fino a formare una palla liscia e fatela riposare in frigo per un'ora ben sigillata nella pellicola. Riprendete la palla, malmenatela fino a portarla ad una consistenza lavorabile, stendetela fine fine e tagliate i biscotti. Disponeteli su una teglia e passatela in freezer per almeno 10 minuti. Cuocete in forno caldo a 160° per circa 15/20 minuti fino a quando i bordi iniziano a dorare. 
Se volete, potete ritagliare la stessa forma del biscotto nella pasta di zucchero (la ricetta la trovate qui), adagiarla sopra appena saranno freddi, e poi farli seccare all'aria.

mercoledì 11 aprile 2012

Non sparate sui biscotti


Sottotitolo: "Tutto quello che avete sempre voluto sapere sulla sparabiscotti ma non avete mai osato chiedere".
Tutto iniziò con un regalo di natale, doppio. E no, non ho tenuto entrambe le pistole per usarle come Clint Eastwood negli anni d'oro, perchè ho trovato che una sola fosse già abbastanza impegnativa.
Poi mi sono guardata la ricetta, le istruzioni e il video. Ok, sembra facile. Celapossofare.
Ennò invece, cari amici. Pensavo fosse amore invece era un calesse.
I biscotti n-o-n scendono! Poi loro la fanno facile: staccate l'impasto con un coltellino. No, scusa. Mi hai progettato una sparabiscotti con la trafila in bassorilievo e poi mi dici usare un coltello? Non era meglio scrivere di usare un bisturi di precisione?
In ogni caso, dopo vari tentativi e ricerche in rete, ce l'ho fatta.
Quindi ecco a voi "Il decalogo della sparabiscottatrice o sparatrice di biscotti o biscottrice di spari o biscottatrice di sparate".

Punto 1: prendi la teglia più aderente che hai; quella che non usi perchè si attacca anche il burro fuso, per intenderci.
Punto 2: lavala come se dovessi sgrassare una patatina fritta. Usa acqua bollente, detersivi detergenti sgrassatori.
Punto 3: ripeti il punto 2, se non fosse stato abbastanza chiaro.
Punto 4: asciuga la teglia e mettila in frigo o meglio in freezer.
Punto 5: prepara la frolla che vuoi ma falla riposare fuori dal frigo, deve essere molliccia.
Punto 6: infila un cilindro di frolla nella sparabiscotti e premi il grilletto almeno due o tre volte mentre ripeti un padre nostro e quattro ave maria.
Punto 7: butta il primo biscotto perchè farà PENA.
Punto 8: butta il secondo biscotto perchè avrai schiacciato troppo.
Punto 9: butta il terzo biscotto perchè avrai schiacciato troppo poco.
Punto 10: inforna e sforna i biscotti e prepara lo scalpello: ti servirà per staccarli dalla teglia su cui non hai messo nè burro nè carta da forno e alla quale hai cercato di farli attaccare con tanta ostinazione.


Ingredienti per circa 50 biscotti arancia-cannella:
250 gr di farina 00
150 gr di burro morbido
100 gr di zucchero fine
40 gr di tuorli
la buccia di due arance
1 cucchiaino di cannella
un pizzico di sale

Mescola il burro con lo zucchero, aggiungi il sale, la buccia d'arancia, la cannella, i tuorli e per ultimo la farina. Impasta fino ad ottenere una palla liscia.
Avvolgila nella pellicola e falla riposare almeno 30 minuti. Spara i biscotti sulla teglia, falli indurire in frigo per almeno un'ora o in freezer per almeno 10 minuti. Cuoci a 180° per circa 10 minuti fino a quando inizieranno a colorirsi i bordi. Fai raffreddare e scalpellali prima di servirli.

lunedì 19 marzo 2012

Grisbì al cacao


Ingredienti per una ventina di biscotti:
250 gr di farina 00
30 gr di cacao amaro
100 gr di zucchero
40 gr di tuorli (circa due)
150 gr di burro
un pizzico di sale
un po' di crema al cacao e nocciole

Quand'ero piccola le merendine in casa (ma anche fuori) erano rare quanto un'ippopotamo rosa e spesso si potevano mangiare solo nei giorni di festa.
Mia mamma quelle poche volte che le comprava le nascondeva talmente bene nei posti più impensabili che la maggior parte delle volte non si ricordava manco lei dove le avesse messe. Così accadeva che quando decideva che era il momento del dolce si alzava, usciva dalla cucina chiudendo la porta e la si sentiva vagare per tutta la casa aprendo armadi scatole e cassetti, per poi vederla tornare spesso o con qualcosa di scaduto o con solo il cartoncino e la plastica rimasti perchè prima era già passato qualcun altro...e in questo caso ovviamente nessuno di noi ne sapeva mai niente (un po' come nel gioco dello sberlone quando ti giri e trovi tutti che roteano il dito).
Uno dei dolci più gettonati della domenica o dei viaggi in macchina dopo la sosta in autogrill era proprio il grisbì al cacao, forse perchè aveva l'aria di essere più sano di una merendina (in effetti dai, se non si leggono gli ingredienti in fondo è solo un biscotto con un po' di cioccolato..).
Il bello di sperimentare questa ricetta, oltre alla soddisfazione di creare qualcosa che sia quasi migliore di quello in commercio, per me è stato anche un breve ritorno ai sapori d'infanzia.
Per fare questi grisbì mescolate i tuorli con lo zucchero fino a scioglierlo, aggiungete il burro morbido ed amalgamate fino ad ottenere una crema. Aggiungete il sale, il cacao e per ultimo la farina. Impastate ancora velocemente fino ad ottenere un composto omogeneo, formate una palla ed avvolgetela nella pellicola. Fate riposare in frigo per almeno mezz'ora.
Riprendete l'impasto, lavoratelo fino a quando riuscirete a stenderlo sottilmente, fate dei tondi con quello che avete a disposizione (se non avete uno stampino ingegnatevi tipo usando un vasetto), mettete un cucchiaino di crema al cacao in una metà dei cerchi ed appiattite leggermente gli altri. Sovrapponeteli, sigillate bene i bordi e ritagliate nuovamente con lo stampino. Passate i grisbì in freezer per una decina di minuti e infine cuocete in forno caldo a 180° per 8/10 minuti.
Anche con questa ricetta partecipo al contest di Ritroviamoci in cucina (ciù is mei che uan).

giovedì 23 febbraio 2012

Grancereale


Ingredienti per circa 15 biscotti
120 gr di fiocchi d'avena
100 gr di farina integrale (io ho usato la 7effe del Mulino Marino)
100 gr di zucchero di canna Altromercato
100 gr di burro a pomata
1 cucchiaio di miele d'acacia
un pizzico di sale

Ok. E' giunta l'ora. Farò outing: io compro quasi esclusivamente biologico, cerco di evitare i cibi pronti, i conservanti, i coloranti, i grassi idrogenati, gli emulsionanti, i monoediglicerididegliacidigrassi e tutte quelle robe lì con questi nomi bruttissimi.
Tutti ingredienti di cose estremamente buone. A volte buonissime.
Ed ammetto che non è sempre facile privarsene. Motivo per il quale mi capita di tentare ricette nuove per ritrovare gli stessi sapori (che spesso alla fine si rivelano meglio degli originali).
Il contest di Ritroviamoci in cucina è stato l'ennesimo spunto per provarci nuovamente.
Per fare questi simil-Grancereale prendete il burro morbido (che avrete tirato fuori dal frigo qualche ora prima o scaldato al micro), mescolatelo con lo zucchero, aggiungeteci un pizzico di sale, i fiocchi d'avena e il cucchiaio di miele.
Mescolate fino ad ottenere un composto quasi omogeneo ed aggiungete infine la farina. Impastate nuovamente fino ad ottenere una bella palla liscia, schiacciatela (si raffredderà prima), avvolgetela nella pellicola e via in frigo per almeno mezz'ora.
Riprendete la frolla, stendetela a circa mezzo cm abbondante di altezza, fate dei cerchi con uno stampino, stendeteli in una teglia e passatela in freezer per un'altra mezz'ora (servirà a fargli mantenere la forma in cottura).
Infornate in forno caldo a 180° per circa 10 minuti fino a leggera doratura.
Se dovessero rimanere troppo morbidi all'interno vale come sempre la bis-cottura per altri 7/8 minuti.
Manco a dirlo, con questa ricetta partecipo al contest "Come Quelli Comprati".
Fatemi un in bocca al lupo! (Crepi, povero).


domenica 5 febbraio 2012

Biscotti cacao e nocciole


Ingredienti per circa 100 biscotti
350 gr di farina debole
60 gr di cacao amaro
250 gr di nocciole tostate
200 gr di zucchero per la frolla + 60 gr circa
70 gr di tuorli (circa 4)
250 gr di burro a pomata
Sale qb

Per ottenere una buona frolla i trucchi sono due: usare una farina poco proteica (ovvero debole) e aggiungerla a fine impasto in modo da farla stare il meno possibile a contatto coi liquidi per non attivarne il glutine (cosa al contrario è necessaria per gli impasti lievitati).
Questo è il motivo per cui in tante ricette di pasta frolla viene indicato di usare burro freddo da frigo (cioè allo stato più solido possibile) e lavorare l'impasto il meno possibile.
Il risultato è però una pasta poco malleabile con cui sarebbe molto difficile fare delle forme.
In realtà questi consigli non sono errati, diciamo forse solo un po' empirici.
Applicando invece le indicazioni di prima riusciremo ad ottenere un impasto facilmente lavorabile e di ottima friabilità.

Parliamo ora degli ingredienti: questa volta ho usato della farina di Enkir ma è possibile sostituirla con la classica 00 di grano tenero o con una farina integrale, a seconda della grana finale che vorrete ottenere. Ovviamente più saranno fini e raffinati gli ingredienti (farina, zucchero, nocciole) più avranno una grana fine i biscotti finali. Preferendo un risultato un po' rustico come nella foto, utilizzate dello zucchero di canna grezzo e tritate grossolanamente le nocciole.

Partiamo con la preparazione:per prima cosa frullate le nocciole con lo zucchero.
Inserite poi nella planetaria con il gancio k (o in una ciotola se lavorate a mano) i tuorli, lo zucchero con le nocciole, il cacao amaro, il sale e il burro a pomata che avrete ammorbidito nel microonde o lasciato a temperatura ambiente per circa due ore, e mischiate il tutto fino ad ottenere un composto cremoso.
Aggiungete quindi la farina setacciata, lavorate fino ad ottenere una palla, avvolgetela nella pellicola, appiattitela per farla raffreddare più velocemente e riponete in frigo per minimo 30 minuti.
Tirate fuori il composto dal frigo e lavoratelo finchè tornerà ad essere malleabile.
Formate dei salsicciotti da circa 3 cm di diametro, rotolateli nello zucchero semolato tenuto da parte, avvolgeteli nuovamente nella pellicola e riponeteli in freezer per circa un'ora.
Questo passaggio, oltre a darci modo di tagliare perfettamente i biscotti, ci da la possibilità di poter preparare in anticipo l'impasto e di conservarlo in freezer fino ad un paio di mesi, per poi cuocere i biscotti al bisogno.
Tirate fuori i salamini, tagliateli immediatamente con un coltello affilato allo spessore di circa 1 cm, stendeteli in una teglia leggermente distanziati ed infornate in forno caldo a 160° per 15 minuti.
Con questa cottura i biscotti rimarranno leggermente morbidi all'interno; se li preferite più croccanti, una volta intiepiditi, infornateli nuovamente per 7 minuti.
Fateli raffreddare su una gratella e conservateli in un contenitore ermetico.